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Illegittimi interventi sulle azioni o quote sociali o della società controllante. Gli amministratori che, fuori dalle circostanze previste per legge, acquisiscono o firmano contratti per azioni o quote sociali, determinando una lesione all incolumità del capitale sociale o delle riserve che per legge non possono essere distribuite, sono condannati con l arresto fino ad un anno.
La medesima condanna si prescrive per gli amministratori che, fuori dalle circostanze prescritte per legge, acquisiscono o firmano contratti per azioni o quote emesse dalla società controllante, determinando una lesione del capitale sociale o delle riserve che per legge non si possono distribuire.
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Se il capitale sociale o le riserve sono riformulati prima della scadenza prescritta per approvare il bilancio connesso all esercizio in base al quale è stata messo in essere il comportamento, il reato è estinto.
Interventi in pregiudizio dei creditori. Gli amministratori che, in trasgressione delle prescrizioni di legge a difesa dei creditori, eseguono diminuzioni del capitale sociale o fusioni con altra impresa o scissioni, causando danneggiando ai creditori, sono condannati, tramite querela del soggetto offeso, con l arresto da sei mesi a tre anni.
Il risarcimento del danno ai creditori prima della sentenza estingue il reato.
Infedeltà patrimoniale. Gli amministratori, i direttori generali e i liquidatori, che, essendo in conflitto di interessi con l azienda, allo scopo di assicurare a se stessi o ad altri un ingiusto guadagno, deliberano atti di disposizione dei capitali sociali, causando volontariamente all azienda un danno patrimoniale, sono condannati con l arresto da sei mesi a tre anni.
La medesima condanna viene applicata se il fatto è compiuto in merito a beni posseduti o amministrati dall azienda per conto di terzi, causando a questi ultimi un danneggiamento patrimoniale.
Ad ogni modo non è ingiusto il guadagno dell azienda connessa o del gruppo, se bilanciato da favori, ottenuti o fondatamente presumibili, conseguenti dalla connessione o dall adesione al gruppo. Per i reati prescritti dal primo e secondo comma si prosegue tramite querela del soggetto offeso.